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Newsletter n. 17 – Gennaio 2024

EDITORIALE


Care lettrici e cari lettori,

dedichiamo questo numero della nostra Newsletter alle intense attività di dissemina e confronto sui principali temi della logistica energetica, da noi rappresentata, nel consueto spirito di sviluppo del settore e di tutela del sistema Paese.

Tra le tematiche portate avanti anche ai più recenti eventi, che ci hanno visti coinvolti, tra cui la presentazione del Censimento sulle infrastrutture di logistica energetica alla Camera dei deputati: sicurezza, sostenibilità e competitività sono stati i concetti fondamentali oggetto di discussione a palazzo Montecitorio.

Significativa anche la partecipazione sia a Veronafiere, per i convegni di OIL&NONOIL e alla fiera internazionale di Bologna, i cui incontri hanno riguardato: la decarbonizzazione dei trasporti, la concretizzazione del Piano Mattei, il tema delle frodi sui carburanti e dello sviluppo delle comunità energetiche in ambito portuale.

La decarbonizzazione è un’esigenza urgente e imprescindibile che va condotta senza enfatizzare una transizione che, se non ragionata rischia un mancato sviluppo dei mercati e del benessere comune.

 

 

 Il Presidente

Elio Ruggeri


ASSOCOSTIERI presenta il censimento sulle Infrastrutture di logistica energetica


ASSOCOSTIERI ha presentato il Censimento sulle infrastrutture di logistica energetica, presso la Sala del Refettorio della Camera dei Deputati il 13 dicembre 2023.

Le parole chiave del Censimento sulle infrastrutture di logistica energetica sono state: sicurezza, sostenibilità e competitività. In sintesi, la logistica energetica in Italia è cruciale per garantire una fornitura continua, sicura ed efficiente di energia, nonché per supportare gli sforzi del paese nella transizione verso fonti più sostenibili.

L’On. Roberto Traversi, che ha dato il benvenuto all’incontro, ha enfatizzato il giovamento di questi momenti di confronto per aprire un dialogo concreto con chi è chiamato a definire un quadro normativo che possa equilibrare le diverse esigenze del trilemma energetico.

 

Per un futuro più promettente e sostenibile il Vicepresidente di ASSOCOSTIERI, Fabrizio Mattana, ha rilevato che è fondamentale operare su due fronti: il rafforzamento della sicurezza del sistema energetico italiano e la diversificazione delle fonti.

Francesca Salvemini, Capo Segreteria Tecnica del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, di ritorno dalla Cop28 di Dubai, ha annunciato il compromesso, raggiunto dalla Presidenza, all’insegna di una #transizione che fa leva sul principio della neutralità tecnologica per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione.

Il Direttore Generale di ASSOCOSTIERI, Dario Soria, ha sottolineato la centralità del ruolo del settore della logistica energetica. Lo studio sulle Infrastrutture Strategiche rappresenta infatti uno strumento utile per pianificare il futuro in modo intelligente ed efficiente, sviluppando politiche energetiche mirate in grado di garantire una fornitura continua e affidabile di energia e riducendo al contempo l’impatto ambientale.

ASSOCOSTIERI ringrazia tutti i presenti al forum per aver partecipato a questa iniziativa, che dimostra l’importanza e la rilevanza del settore della logistica energetica per il sistema Paese.


ASSOCOSTIERI al Veronafiere per gli eventi di OIL&NONOIL


ASSOCOSTIERI ha partecipato al convegno OIL&NONOIL dedicato ad energie, carburanti e servizi per la mobilità che si è tenuto a Veronafiere lo scorso 1° dicembre.

L’occasione ci ha visti al centro di un panel, organizzato in collaborazione con Transadriatico, dedicato al tema della sostenibilità ESG per il settore del trasporto pesante e marittimo.

Il focus sulla tematica della sostenibilità, che impone un’attenzione non solo all’aspetto ecologico, ma anche economico e sociale, è fondamentale poiché la strada verso il raggiungimento del net zero è ancora lunga.

Non esiste un’unica soluzione per decarbonizzare, è necessario adottare un approccio neutrale che permetta alle migliori tecnologie di competere e valorizzare l’apporto di tutte le fonti energetiche.

Il Direttore Generale di ASSOCOSTIERI ha sottolineato che è di fondamentale importanza capitalizzare le infrastrutture strategiche di logistica energetica, favorendone la riconversione per l’uso dei nuovi vettori energetici rinnovabili, evidenziando il ruolo chiave della logistica infrastrutturale nel percorso di decarbonizzazione.

Ospiti del panel che, attraverso i loro interventi, hanno fornito il loro prezioso contributo sulle tematiche oggetto di discussione: Francesco Parisi, SSLNG Business Development & Wholesale Manager di EDISON, Roberto Madella, Amministratore delegato di HIGAS, Natalino Mori, CEO di TRANSADRIATICO, Aldo Bernardini, CEO di HAM, Gianluca Sardella, Market Development Manager di NESTE, Filippo Radaelli, CEO – SBG GROUP.


ASSOCOSTIERI agli eventi del BolognaFiere Water&Energy


ASSOCOSTIERI ha partecipato agli eventi del BolognaFiere Water & Energy, il salone internazionale dedicato all’energia, che si è svolto nelle giornate dell’11-12-13 ottobre 2023.

Al fine di condividere i temi rilevanti per l’Associazione, ASSOCOSTIERI ha organizzato per quest’anno, in collaborazione con BFWE, quattro convegni le cui tematiche principali sono state: gli effetti della normativa antifrode su operatività e gestione sui depositi fiscali nazionali; le prospettive di decarbonizzazione per il settore stradale e ferroviario; gli scenari dei nuovi combustibili gassosi per il trasporto marittimo; le comunità energetiche rinnovabili: un modello di transizione.

I carburanti alternativi come il GNL e l’HVO fino al Biometano, gli e-fuels e l’Idrogeno sono stati il focus dei convegni della prima giornata alla quale ha presenziato ASSOCOSTIERI durante le manifestazioni di Conferenza GNL e Forum Fuels Mobility.

In occasione del Convegno inaugurale sul percorso della filiera industriale verso la decarbonizzazione, il Presidente di ASSOCOSTIERI, Elio Ruggeri, ha evidenziato che il momento di transizione che stiamo vivendo non ha raggiunto ancora pienamente le potenzialità, a dimostrazione del fatto che le emissioni globali di gas serra hanno registrato un aumento lo scorso anno. Negli ultimi dieci anni, la crescita delle emissioni è rallentata, ma invertire la tendenza richiederà uno sforzo e azioni concrete nei prossimi 30 anni, per portare le attuali 50 miliardi di tonnellate di emissioni annue quasi a zero.

Il Presidente, Ruggeri, ha sottolineato, altresì, l’importanza dell’uso di tutte le tecnologie già disponibili per ridurre le emissioni climalteranti sfruttando il contributo di tutti i combustibili compreso il GNL anche fossile, in particolare nel settore terrestre e marino, nell’ottica di transizione verso nuove tecnologie.

In occasione dell’intervento del Direttore Generale, Dario Soria, alla tavola dedicata alla decarbonizzazione del settore navale, il Direttore ha sottolineato l’importanza di conciliare gli obiettivi di decarbonizzazione con quelli della sicurezza degli approvvigionamenti, da questo punto di vista sarebbe opportuno muoversi con il piano Mattei, e diventare oggi un hub del gas e del GNL e in futuro una piattaforma di scambio dell’idrogeno.

Tra i temi centrali della prima giornata anche la normativa antifrode a sei anni dalla L. 205/2017 e le implicazioni operative sui depositi fiscali nazionali. Ne hanno discusso il Consigliere di ASSOCOSTIERI , Emanuele Jacorossi, il Dott. Antonio Cancascì di Unione industriali Palermo e l’Avv. Ettore Sbandi dello Studio Santacroce & Partners alla tavola rotonda con l’Onorevole Massimiliano De Toma, Consulente Energia Gruppo FDI Camera dei deputati, moderata dal Direttore Generale di ASSOCOSTIERI, l’Avv. Dario Soria.

 

Rispondendo alle sollecitazioni del Direttore Generale, Soria, i partecipanti hanno segnalato l’apprezzamento per la normativa, ma l’esigenza di eliminare alcune strutture operative, che saranno portate all’attenzione del Legislatore e del Governo.  Digitalizzazione, telematizzazione e gestione delle banche dati sono stati i tasselli chiave per ragionare in ottica once only.

Il tema nodale che ha accompagnato l’ultima giornata di eventi è stato le comunità energetiche portuali.

Alla tavola moderata dal Direttore Generale, Dario Soria, che da tempo sottolinea l’importanza di sviluppare il modello delle comunità energetiche rinnovabili per contribuire a ridurre l’impronta carbonica anche delle realtà portuali, consentendo di rendere disponibili potenze significative per il cold ironing e per la comunità portuale, sono intervenuti autorevoli relatori quali Giovanni Di Scipio, Capo Ufficio Legislativo –Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Ugo Patroni Griffi, Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale, Jacopo Riccardi, Dirigente Regione Liguria Settore Sviluppo del Sistema Logistico e Portuale e Servizio Energia, Paolo D’Ermo, Segretario Generale World Energy Council Italy e Ivo Gattulli di ASSOCOSTIERI.

Durante la discussione è stata condivisa da tutti i relatori l’opportunità di consentire alle imprese di logistica energetica di contribuire alla produzione di energia rinnovabile nei porti e la piena disponibilità del MASE ad un confronto sul tema.


Focus: il Biometano come risorsa per la transizione energetica


ASSOCOSTIERI a valle della presentazione dello scorso 12 settembre, presso il GSE, dello studio di ricerca dell’Osservatorio gas rinnovabili della Bocconi, cui l’Associazione ha partecipato con un attivo contributo, ha espresso nelle sedi opportune alcune osservazioni in merito, che condividiamo.

Come noto, il biometano è una risorsa che può contribuire in maniera sostanziale alla decarbonizzazione e all’incremento dell’utilizzo delle fonti di energia rinnovabile nel settore dei trasporti così come ribadito anche nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che enfatizza la necessità di promuovere in maniera decisiva una mobilità pulita attraverso l’aumento del consumo di biocarburanti.

Il ruolo del biometano è, altresì, importante per garantire la sicurezza degli approvvigionamenti, nonché per contribuire alla transizione ai gas rinnovabili e sostenibili, al fine di affrontare le sfide poste dagli ambiziosi obiettivi fissati dal RepowerEU, il quale punta sulla risorsa del biometano per sostituire il 20% dell’importazione di gas naturale proveniente dalla Russia.

Attualmente il potenziale del biometano risulta ancora contenuto, pertanto, ASSOCOSTIERI in questi mesi si è mossa presentando molte delle proposte che hanno di fatto agevolato lo sviluppo del settore.

L’Associazione è grata per l’attenzione che gli è stata data da parte di tutti gli attori istituzionali coinvolti, in particolare il Ministro Pichetto Fratin, ospite anche all’Assemblea annuale di ASSOCOSTIERI 2023, che si era impegnato a promettere una prossima emanazione dell’atteso Decreto sulle Garanzie di Origine, di fatto pubblicato a luglio scorso.

L’attuale versione appare idonea a supportare la virtualizzazione del metano rinnovabile, essenziale per la fase di transizione.

Le esigenze del comparto associativo sono state seguite con grande impegno anche dal Gestore dei Servizi Energetici, che ha mostrato, come di consueto, grande professionalità ed efficienza predisponendo, in particolare, un’analisi delle criticità rilevate dal primo bando relativo al nuovo quadro incentivante del Decreto ministeriale del 15 settembre 2022. Anche il supporto fornito dall’Autorità di Regolazione (ARERA) la quale ha risposto in tempi rapidi alla richiesta di una modifica della Direttiva sulle connessioni alla rete degli impianti biometano, volta a consentire le consegne multidrop, introducendo una specifica deroga al comma 61.5 dell’Allegato A alla deliberazione 64/2020/R/GAS.

Rivolgendo lo sguardo al futuro, ASSOCOSTIERI propone:

  1. Di affrontare la necessità di un fine tuning del quadro incentivante, per raggiungere gli obiettivi del 35BCM al 2030 posti dal RepowerEU.
  2. Assicurare un’effettiva convenienza, anche economica, per la riconversione degli impianti di produzione elettrica a biogas in impianti di produzione di biometano.
  3. Favorire il ricorso alla liquefazione per gli impianti che mostrino criticità di connessione alla rete, per distanza o per congestione dei tratti di rete di distribuzione interessati.
    Continuare a impegnarsi nel rendere chiari e efficienti gli adempimenti burocratici cui sono chiamati gli operatori.
  4. Gestire la scarsità di feedstock, atteso che per il settore dei trasporti ci si proponga di impiegare biometano avanzato.
  5. Occorre evitare le incertezze che hanno come conseguenze un blocco dei lavori, ci si riferisce in particolare agli impianti già approvati dal GSE nel quadro del vecchio sistema incentivante (DM 2 marzo 2018), ma ancora non entrati in esercizio, e che si trovano a cavallo di due sistemi diversi e alternativi. Diversi i provvedimenti di proroga che si propongono di dare spazio agli operatori che si trovano a cavallo tra il vecchio ed il nuovo Decreto Biometano. In particolare, le proroghe previste dal Decreto Semplificazioni al PNRR devono essere riviste.
  6. Occorre affrontare la problematica del reverse flow dei tratti di reti di distribuzione dove l’immissione in rete di biometano può superare il prelievo delle utenze, tematica complessa ma anche un ottimo indicatore del fatto che “economia circolare” e “filiera corta” non sono più propositi virtuosi per il futuro, ma realtà operative del presente.

ASSOCOSTIERI auspica di seguitare il confronto tecnico-politico con gli attori istituzionali, nello spirito di collaborazione costruttiva che fino ad oggi non è mai venuto meno.


Focus le Comunità energetiche rinnovabili nei porti


La strategia energetica della UE, definita “Clean Energy for all European Package”, contiene una serie di atti normativi e regolamentari che definiscono un percorso di decarbonizzazione su cui ASSOCOSTIERI ha, ormai da tempo, impiegato attenzione e risorse, al fine di contribuire alla transizione energetica e al raggiungimento dei target fissati per il net-zero al 2050.

Nelle politiche europee le Direttive 2018/2001/UE e 2019/944, quest’ultima relativa alle norme comuni per il mercato interno dell’energia elettrica, rispettivamente agli articoli 21 e 22 della RED II e all’articolo 16 della IEM, promuovono modelli innovativi e cooperativi di gestione collettiva dell’energia prodotta da fonti rinnovabili, impegnando gli Stati membri a sostenerne la diffusione.

A livello europeo la Commissione[1] formalizza la costituzione di una rete trans europea in grado di integrare il trasporto terrestre, marittimo e aereo, rispettando i criteri di sviluppo sostenibile definiti dalla Strategia Europa 2020.

Con la realizzazione delle reti TEN-t, il legislatore europeo procede verso l’attuazione di norme specifiche per la transizione energetica, riconoscendo l’importanza dei combustibili alternativi.

In tale contesto, il sistema portuale riveste un ruolo nevralgico in quanto centro di molteplici attività e servizi, che assicurano lo sviluppo economico e sociale del Paese.

In ragione del mercato, chi di noi si occupa di logistica e portualità sa che negli ultimi decenni l’idea del porto “emporio”, come luogo di imbarco e sbarco delle merci, è profondamente superato. Abbiamo assistito ad un mutamento della natura del porto, che rappresenta, oggi, un hub degli operatori.

Uno degli aspetti del nuovo porto, chiamato ad una rivisitazione del proprio ruolo, è quello di produrre energia. Il tema delicato dell’interazione portuale si innesca quando l’energia diventa vettore di scambio, quando interviene la dinamica del luogo di compensazione energetica tra ambito portuale, retroportuale e cittadino, migliorando la convivenza tra porto e città.

La funzione del porto considerato come soggetto non solo energivoro ma energiparo può diventare funzionale alle sfide poste dalla transizione energetica ed ecologica.

In particolare, il tema della transizione richiede, come ormai più volte ribadito, la gradualità e la sostenibilità. Sostenibilità che va intesa non solo dal punto di vista ambientale,

Con questo si vuole intendere quindi, anche, il mantenimento di quelle filiere che non sono del tutto green, nell’ottica di farle diventare tali e in tal senso giocano un ruolo fondamentale tutti i combustibili come il GNL, l’HVO, ed in prospettiva il metanolo, l’ammoniaca, l’idrogeno gassoso compresso, l’idrogeno liquefatto, rDME, l’etanolo, il butanolo, che trasformeranno la logistica energetica portuale.

La spinta verso il passaggio ai combustibili sostenibili e rinnovabili porterà ad un graduale passaggio verso le controparti bio e sintetiche dei carburanti tradizionali ed alternativi.

Gli investimenti previsti per lo sviluppo della portualità

Nel Rapporto “Investimenti e Riforme del PNRR per la Portualità”, nel quale sono definiti gli interventi da attuare nei singoli porti del territorio italiano, gli investimenti previsti per lo sviluppo della portualità e per una pianificazione ammontano a 9,2 miliardi di euro.

Gli investimenti previsti dal Piano Nazionale Complementare, come stabilito dal Decreto Ministeriale n. 330/2021, prevedono un importo complessivo di euro 2.835,63 milioni destinato alle seguenti tipologie di interventi:

  1. Sviluppo dell’accessibilità marittima e della resilienza delle infrastrutture portuali ai cambiamenti climatici
  2. Aumento selettivo della capacità portuale
  3. Ultimo/penultimo miglio ferroviario/stradale
  4. Elettrificazione delle banchine (cold ironing)

Verso un assetto normativo e regolatorio definitivo

Il quadro normativo in divenire ha introdotto dapprima una disciplina transitoria delle Comunità energetiche rinnovabili, recependo la direttiva RED II. Le CER sono state introdotte in Italia dal D.L. Mille proroghe n. 162 del 30 dicembre 2019, art.42-bis, il quale aveva ad oggetto Comunità di “taglia” piccola in cui la potenza degli impianti condivisi non poteva eccedere i 200KW. Successivamente il D.Lgs. 199/2021 ha previsto l’estensione ad 1 MW della taglia massima di un singolo impianto, allargando a tutti i clienti finali, il perimetro di adesione alla CER, ivi inclusi i clienti domestici[2]

Più di recente con la delibera 727/2022/R/eel l’Arera ha adottato, in attuazione dei decreti legislativi 199/21 e 210/21, il TIAD (Testo Integrato per l’Autoconsumo Diffuso), che regola le modalità per valorizzare l’accesso all’erogazione del servizio per l’autoconsumo diffuso, entrato in vigore il 1° marzo 2023.

La nuova normativa rende più “appetibile” il modello anche da parte delle PMI, ma rimane lo scoglio del tema dell’accesso, alla realizzazione di comunità energetiche portuali, delle grandi imprese con infrastrutture energivore, come ad esempio i porti. È necessario rimuovere ogni ostacolo che permetta alle grandi imprese l’accesso non discriminatorio alle CER.

La comunità energetica portuale nasce, dopo l’istituto della CER, con il decreto aiuti di aprile 2022. Il contesto in cui si innesca la disciplina dell’istituto giuridico è quello segnato dal post pandemia e dagli avvenimenti della guerra in Ucraina.

La finalità della norma si riferisce a due obiettivi di fondo: assicurare il processo di decarbonizzazione e garantire la sicurezza dell’approvvigionamento energetico.

Le CER portuali nascono, quindi, da due esigenze e dal fatto che i porti sono infrastrutture particolarmente energivore, che possono quindi soddisfare la ratio della norma.

L’istituto delle CER portuali differisce da quello delle CER normali, quest’ultime volte a stimolare una sussidiarietà orizzontale tra i cittadini. Diversamente le CERP corrispondono a una iniziativa a forte regia pubblica.

Specificamente, l’art. 9, comma 2, del D.L. 50/2022, considerato che i porti sono tra le infrastrutture maggiormente energivore del Paese, prevede che le Autorità di Sistema Portuale, in deroga a quanto previsto dall’art. 6, comma 11, della L. n. 84/94 e in coerenza con il documento di pianificazione energetica e ambientale di cui all’articolo 4-bis della medesima legge n. 84/94, possano costituire “una o più comunità energetiche rinnovabili ai sensi dell’articolo 31 del d. lgs. 199/2021”, i cui incentivi si potranno estendere anche ad impianti di potenza superiore a 1 MW.

La misura risulta quantomai necessaria in quanto i porti sono realtà industriali energivore già oggi, e si avviano a divenire poli energetici interessati da flussi di potenza ben più importanti nel prossimo futuro. Per fare un esempio, il sistema di cold ironing previsto dal POT di Napoli prevede l’approdo di fino a tre navi da crociera con assorbimento di 20 MW l’una. Per alimentare carichi del genere con degli impianti FER occorrono interventi di grande taglia, come il parco eolico offshore di Civitavecchia (27 turbine eoliche galleggianti da 10 MW ognuna).

A parere di ASSOCOSTIERI è necessario affrontare adeguatamente il tema della partecipazione delle grandi imprese. Testualmente l’art. 42 bis del Decreto Milleproroghe recepisce l’art. 2 comma 16 della Direttiva 2018/2001 secondo il quale i membri che possono aderire alle CER sono le persone fisiche, PMI e le Autorità locali, comprese le amministrazioni comunali.

Attualmente, il D.Lgs. 199/21, di recepimento della RED II, recita all’art. 31 comma 1, che i clienti finali, ivi inclusi i clienti domestici, hanno il diritto di organizzarsi in comunità energetiche rinnovabili purché sia rispettato il requisito per cui l’esercizio dei poteri di controllo faccia capo esclusivamente a persone fisiche, PMI, enti territoriali e autorità locali (lett.b) e che, per quanto riguarda le imprese, la partecipazione alla comunità energetica rinnovabile non costituisca attività principale commerciale e industriale (lett. c).

Si deduce che in base alla normativa nazionale, le grandi imprese possano far parte delle CER purché siano rispettati i requisiti di cui sopra inerenti all’esercizio dei poteri di controllo e che la partecipazione alla comunità non costituisca attività principale. Interpretazione, questa, in aperto contrasto con l’articolo 2 comma 16 della Direttiva 2018/2001. Il tema delle grandi imprese in ragione di quanto enunciato può essere oggetto di ragionamento interpretativo, tuttavia, ASSOCOSTIERI ribadisce l’importanza, per la creazione di CER portuali, di affrontare il tema con una piena volontà politica di decarbonizzare i porti e anche nell’ottica di considerare il porto come un sistema complesso, sarebbe fondamentale superare l’impedimento tecnico della singola cabina primaria, che appare, in prima istanza, del tutto ragionevole e adeguato. Una CER, come chiarito nei confronti con il GSE, può ricadere sul sedime di diverse cabine primarie, ma ad essere incentivata è solo l’energia autoconsumata all’interno della stessa cabina primaria. Nel caso delle CER portuali, tuttavia, il sedime di competenza della CERP è naturalmente vincolato al perimetro del porto, auspicabilmente esteso al retroporto, alle piattaforme logistiche, alle aree industriali circostanti, al tratto di mare prospicente: nel caso tale perimetro ricada sotto cabine primarie differenti si avrebbe una forte criticità.

Diverse città portuali hanno una suddivisione in cabine primarie “a spicchi”, ove il porto, centro naturale della città, può risultare frammentato, mentre aree periferiche anche molto estese possono ricadere in un’unica cabina.

Opportunità e criticità relative alle Comunità Energetiche Portuali

I porti sono realtà che per loro natura sono popolate da imprese che non possono essere PMI, tra cui grandi imprese di navigazione, imprese della logistica energetica, operatori portuali maggiori, in generale soggetti in grado di installare impianti da fonti di energia rinnovabile di potenza nominale superiore al MW.

All’interno dell’ambito portuale sono ospitati operatori e realtà produttive di dimensioni rilevanti, storicamente legati in primis alla logistica di merci, passeggeri e prodotti energetici, ma anche ad attività propriamente produttive, legate alla cantieristica navale e alla trasformazione di prodotti. In senso lato, è frequente l’adiacenza all’area portuale di zone industriali, di aree di sviluppo industriale, Zone Economiche Speciali ZES, frutto di una visione dello sviluppo industriale imperniata sulla centralità della logistica nel determinare gli insediamenti, in un’ottica di porto industriale. Sono realtà che si connotano come fortemente energivore.

Il ruolo di protagonista nella politica europea di promozione di fonti di energia rinnovabile, di efficientamento energetico e risparmio è ribadito, anche, da vari progetti avviati dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, quali il “Green Ports” che finanzia interventi per la riduzione delle emissioni di CO2, per una qualità dell’aria migliore nelle vicinanze dei porti attraverso azioni finalizzate all’efficienza energetica e alla promozione dell’uso di energia rinnovabile nei porti ed il “Cold ironing”, il cui obiettivo è quello di decarbonizzare i porti attraverso un processo di fornitura di energia elettrica a una nave, ormeggiata in porto, che consente tramite il collegamento alla rete elettrica di terra di spegnere i motori di bordo.

Per tali ragioni, ASSOCOSTIERI riconoscendo alle CER il pregio di poter contribuire al raggiungimento della sicurezza degli approvvigionamenti e dei target di decarbonizzazione, ha avviato con IFEC – Italian Forum of Energy Communities una iniziativa multi-stakeholder promossa dall’Associazione con il World Energy Council Italia e con l’Energy Center del Politecnico di Torino, con il coordinamento scientifico della Cattedra di Diritto dell’energia dell’Università degli Studi Federico II, al fine di elaborare un Memorandum sulle prospettive delle Comunità energetiche nelle aree portuali.

Il documento parte da un inquadramento giuridico-normativo del “contesto porto”, sottolineandone le peculiarità e le attività in fase di sviluppo verso la transizione energetica. Mira a fornire una panoramica sull’evoluzione delle norme per le comunità energetiche rinnovabili contenente gli elementi guida per la costituzione di CER (a maggio 2023). La pubblicazione prevede anche un addendum sull’evoluzione e gli sviluppi delle Comunità Energetiche che i partner, Cleanwatts e Edison, hanno sviluppato negli anni recenti.

[1] Comunicazione (COM (2011) – 650)

[2] D.Lgs. 199/2021 articolo 31


Indagine conoscitiva sui fenomeni di evasione dell’Iva e delle Accise nel settore della distribuzione dei carburanti


Il mercato della distribuzione dei carburanti per autotrazione ha fatto rilevare un costante incremento, nel tempo, di frodi connesse principalmente alla sistematica evasione dell’IVA e delle accise. La legge n. 205/2017 (Legge di bilancio 2018), ai commi 937-943 dell’articolo 1, ha previsto una serie di misure volte a contrastare questi fenomeni evasivi realizzati proprio in relazione all’immissione in consumo da un deposito fiscale o all’estrazione da deposito di destinatario registrato, di cui agli articoli 23 e 8 del Dlgs n. 504/1995 (Testo Unico Accise), di carburanti per motori e di altri prodotti carburanti o combustibili. A sei anni dalla promulgazione, la normativa in esame continua a porre innumerevoli quesiti interpretativi ed applicativi con particolare riferimento alle deroghe di cui ai commi 940 e 941 che riguardano l’immissione in consumo o l’estrazione di prodotti di cui al comma 937.

A valle dell’emanazione della Legge di Bilancio 2018 la nostra Associazione ha elaborato il “Vademecum per la Legalità”, contente un’analisi dello stato dell’arte ed una sintesi delle principali proposte ASSOCOSTIERI sul tema, che è stato presentato nell’ambito del ciclo dei Forum “ASSOCOSTIERI incontra…”.

“Legalità nel settore degli oli minerali” è stato l’incontro promosso da ASSOCOSTIERI presso la sede di Civiltà Cattolica. L’iniziativa ha visto il confronto fra gli associati, gli operatori del settore ed i rappresentanti delle istituzioni di riferimento.

Nel Forum organizzato in collaborazione con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli “Lotta all’illegalità, adeguamento normativo, competenza e requisiti professionali”, ASSOCOSTIERI ha evidenziato come l’illegalità nel settore dei carburanti abbia assunto, negli ultimi anni, una rilevanza straordinaria fino a diffondersi a tutti i livelli della filiera commerciale: dall’approvvigionamento alla distribuzione.

Fra le nuove tipologie di frodi recentemente si nota uno spostamento verso la componente biocarburanti e l’obbligo alla tenuta delle scorte di petrolio. I Certificati di Immissione in Consumo (CIC) rivestono un ruolo fondamentale. È necessario, pertanto, coinvolgere anche il Gse, che vigila sui certificati d’immissione in consumo. I CIC, infatti, possono costituire la nuova frontiera delle frodi, anche se con importi minori delle frodi Iva.

Ad oggi, è prevista l’installazione di misuratori fiscali per i depositi fiscali e commerciali nonché una serie di adempimenti procedurali affinché gli esercenti di depositi di capacità non inferiore a 3.000 metri cubi dotino i serbatoi destinati alla movimentazione carburanti di telemisure di livello temperatura gestite dal sistema informatizzato; il sistema INFOIL consente la consultazione autonoma e diretta dei dati di interesse fiscale da parte degli uffici delle dogane; con riferimento alle baie di carico carburanti, inoltre, autobotti, bettoline e ferro cisterne devono essere dotate di sistemi di misurazione su condotta.

Ad avviso di ASSOCOSTIERI in aggiunta agli attuali sistemi di controllo non è necessaria l’introduzione in forma obbligatoria dell’installazione dei misuratori fiscali su condotta per ogni tipo di deposito carburanti.

L’’esigenza, manifestata da ASSOCOSTIERI, di eliminare alcune strutture operative, si è sviluppata in un’indagine conoscitiva deliberata dalla Commissione Finanze della Camera sui fenomeni di evasione dell’IVA e delle accise nel settore della distribuzione dei carburanti. A tal fine ASSOCOSTIERI, rispondendo ad un questionario appositamente inviato dalla Commissione per svolgere l’attività di indagine, verrà audita per esprimere le proprie osservazioni in merito al tema d’interesse.

ASSOCOSTIERI ritiene che:

  • l’attuale attività di controllo delle Amministrazioni finanziarie e della Guardia di Finanza sui prezzi praticati lungo l’intera catena distributiva e di contrasto alle frodi nel comparto siano strumenti sufficienti per tutelare l’erario, i cittadini e gli imprenditori onesti; considera necessario che le Amministrazioni deputate al controllo dei prezzi utilizzino l’interoperabilità delle banche dati fiscali in attuazione del principio once only;
  • reputa necessario proseguire l’azione di vigilanza lungo l’intera filiera di approvvigionamento per contrastare gli illeciti e le frodi connessi all’evasione di accise e Iva sui carburanti;
  • ritiene importante potenziare l’attività di collaborazione tra la Guardia di Finanza, il Garante per la Sorveglianza dei Prezzi e con l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM);
  • reputa opportuno consolidare la prassi dei tavoli tecnici ministeriali per valutare gli strumenti di contrasto dei fenomeni criminosi;
  • considera necessario potenziare l’attività di sorveglianza dei prezzi praticati attraverso gli strumenti di controllo già esistenti e la tracciabilità dei prodotti petroliferi lungo l’intera filiera distributiva attraverso strumenti informatizzati (es: fatturazione elettronica, e-DAS, INFOIL, etc.).

ASSOCOSTIERI UPDATE


ASSOCOSTIERI ha sottoscritto, alla presenza del Sottosegretario al Ministero delle Imprese del Made in Italy On. Massimo Bitonci, del Direttore Generale del Dipartimento Mercato e Tutela dott. Gianfrancesco Romeo, del Garante per la sorveglianza dei prezzi dott. Benedetto Mineo, la Convenzione per il contenimento dei costi del prezzo alla pompa attraverso l’applicazione della scontistica riservata ai possessori della Carta “Dedicata a te” – social card assieme alle principali Associazioni di categoria.

“Ci complimentiamo con il Ministero per la lodevole iniziativa che estende anche al settore petrolifero i vantaggi destinati ai possessori della social card” – con queste parole il Presidente ASSOCOSTIERI, Ing. Elio Ruggeri ha espresso il suo apprezzamento nei confronti delle istituzioni per aver avviato una notevole iniziativa che amplia i benefici già assegnati ai possessori della social card, estendendoli ora anche al settore petrolifero.