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Newsletter n.10 – Luglio 2021

EDITORIALE


 

Care lettrici e cari lettori,

la presente newsletter è la prima dopo l’Assemblea Annuale ASSOCOSTIERI del 23 giugno 2021, tenuta sempre in videoconferenza per il perdurare dell’emergenza sanitaria.
L’assemblea ha nominato un nuovo Consiglio, presieduto da Diamante Menale. La carica di vicepresidente è condivisa da Donato Ammaturo di Sodeco, da Valentina Infante di Edison e da Elio Ruggeri di Snam. Siedono inoltre in consiglio Alfredo Balena di Adriatic LNG, Giuseppe Devito di San Marco Petroli, Pasquale Fontana di Italcost, Emanuele Jacorossi di Maxcom Petroli, Gianluca Quaranta di Repsol Italia, Simone Rubino di Butangas e Marika Venturi di OLT Offshore LNG Toscana.
L’Assemblea ha avuto il piacere di ospitare l’Agenzia delle accise, dogane e dei monopoli con l’intervento del Direttore Generale, dott. Marcello Minenna.
Con grande piacere prendo il timone di una associazione prestigiosa come ASSOCOSTIERI sperando di continuare nel lavoro svolto con il prezioso ausilio di Dario Soria, confermato nel ruolo di direttore, ed è con grande onore che succedo alla presidenza di Marika Venturi, sotto la quale l’associazione ha raddoppiato il numero di soci, superando il numero di cento associati, mantenendo al contempo adeguati livelli qualitativi di interazione tecnica e politica.

La presente newsletter è legata pressoché interamente all’evento organizzato da ASSOCOSTIERI ed ASSARMATORI, parte del ciclo “I Forum ASSOCOSTIERI”, svoltosi in streaming il 19 maggio 2021, dal titolo “Il ruolo dei combustibili alternativi nella transizione energetica del comparto marittimo”.
Ringraziamo il Presidente della Commissione VIA-VAS , prof. Massimo Atelli, e agli altri ospiti, per aver partecipato al Forum.
Grazie alla nutrita partecipazione da parte sia del comparto logistico, rappresentato da ASSOCOSTIERI, che del comparto armatoriale, rappresentato da ASSARMATORI, è stato possibile offrire un momento di confronto illuminante sulle attuali sfide che il trasporto marittimo è chiamato ad affrontare, in merito al controllo delle emissioni inquinanti e alla impellente transizione energetica.
Emerge dal confronto come il Gas Naturale Liquefatto (GNL) sia l’unico combustibile alternativo impiegabile sulle motorizzazioni navali disponibili al momento: le altre soluzioni non hanno raggiunto la maturità tecnologica per poter essere impiegate su larga scala. Rimangono tuttavia delle soluzioni più conservative, come l’impiego del gasolio marino o di altri oli combustibili a basso tenore di zolfo, oppure l’impiego di scrubber, che sono attualmente impiegate principalmente per il retrofit del naviglio esistente.
Durante la tavola rotonda erano presenti armatori che hanno già impegnato le proprie imprese all’uso del GNL, ed altri che sono ancora in attesa di maggiori certezze. E’stato possibile confrontare le esigenze e le soluzioni adottate per il piccolo cabotaggio, per il lungo corso e per il settore crocieristico, valutando anche le opportunità offerte dalle batterie e dall’idrogeno, spesso complementari e non contrapposti al GNL.
La testimonianza di diversi depositi costieri di GNL e rigassificatori che si apprestano ad avviare le operazioni di bunkeraggio ha potuto arricchire la partecipazione della filiera del GNL all’evento.

Il Presidente
Diamante Menale

 


LA TRANSIZIONE ENERGETICA DEL COMPARTO MARITTIMO


Nell’ambio del webinar il prof. Atelli, presidente della Commissione VIA, ha confermato l’importanza della corrente fase di transizione energetica, e ha posto l’accento sull’importanza di una semplificazione delle procedure amministrative, confermando il pieno impegno della struttura della Commissione VIA nell’accelerare l’esame dei progetti, con una grande attenzione alle situazioni di interazione tra i proponenti ed i membri della commissione.
ASSOCOSTIERI ha seguito e promosso il trend evolutivo. Nata negli anni ’80 come associazione dello stoccaggio per prodotti petroliferi, all’epoca della transizione dal carbone al petrolio, si è ora evoluta per ricomprendere gli altri vettori energetici. Fin dal recepimento della direttiva DAFI del 2017, che già comprendeva idrogeno, GPL e GNL. Il GNL occupava un ruolo di rilevo, con una esplicita previsione di implementazione del bunkeraggio GNL in tutti i porti Core, compresi i 15 porti italiani. Al di là delle previsioni programmatiche, il GNL si è imposto come unica alternativa de facto per il trasporto marittimo, e su di esso si sono concentrati gli sforzi per recuperare il ritardo nello sviluppo rispetto agli altri paesi europei. ASSOCOSTIERI ha sottolineato come il 2021 sia un anno storico, in quanto le prime infrastrutture per il bunkeraggio GNL, Oristano e OLT, stanno per entrare in esercizio, mentre una molteplicità di infrastrutture costiere di GNL, già autorizzate o in corso di autorizzazione, potranno nei prossimi anni portare ad una maturità della catena logistica.
OLT Offshore avvierà le operazioni small scale nel gennaio del 2022, candidandosi a diventare il primo terminale di rigassificazione italiano a dotarsi della possibilità di operare il reloading. Per raggiungere l’obiettivo OLT ha dovuto individuare con le autorità competenti soluzioni regolatorie idonee, con l’approvazione di un nuovo codice di rigassificazione, che permetterà al terminale di offrire il servizio di discarica di GNL dalle grandi metaniere e di reloading sulle bettoline GNL. I primi slot per il reloading saranno resi disponibili entro settembre.
SNAM, oltre agli interventi della controllata OLT, ha piani che comprendono la realizzazione di 150 nuovi impianti di rifornimento stradale nei prossimi due anni, un microliquefattore GNL nel Sud Italia, e un intervento sul terminale di rigassificazione di Panigaglia che permetta il carico di autobotti GNL, per poter alimentare la filiera della distribuzione secondaria stradale, che a tutt’oggi deve fare riferimento a Marsiglia, Barcellona o Zeebrugge. Inoltre è allo studio l’offerta di un servizio di reloading di bettoline da 2.000 – 30.000 mc presso la stessa Panigaglia, impiegando le strutture già esistenti.
Edison ha ricordato che il Nord Europa ha già delimitando un’area ECA nel mare del Nord e nel Mar Baltico, e grazie ad una filiera del GNL ben strutturata è ben avviato verso il traguardo di un trasporto marittimo sostenibile. In prospettiva anche il Mediterraneo dovrà tendere agli stessi risultati, e per farlo dovrà recuperare il ritardo nello sviluppo, in particolare in Italia, sostenendo lo sviluppo della filiera con incentivi agli armatori per convertire le proprie navi a GNL.
Edison sta sostenendo un impegno strategico in Italia che vuole tendere a completare la catena logistica nelle aree ancora non coperte, con iniziative a Ravenna, Napoli e Brindisi. Il Sud Italia in particolare, sebbene presenti diverse iniziative in fase embrionale legate al GNL, non ha progetti pronti all’entrata in esercizio. Il progetto di deposito costiero da 24.000 mc presentato da Edison nel Porto di Napoli sta proseguendo l’iter autorizzativo con la valutazione di impatto ambientale ed il nulla osta di fattibilità, dialogando con la comunità locale per superare una sospensiva voluta dal Presidente dell’AdSP. Il dott. Giovanni Annunziata, Responsabile dell’area demanio di Salerno, durante il Forum ha sottolineato l’importanza dello sviluppo della nuova strada del bunkeraggio di GNL per il Porto di Napoli, che dovrà tuttavia essere sviluppata in accordo con le comunità territoriali locali.
L’impianto in progetto a Napoli è tra i primi a prevedere la possibilità di ricevere bio-GNL via autobotte, realizzando il blending nei propri serbatoi e rifornendo le navi con una miscela di biocomsutibili, aprendo le porte ad una soluzione zero-emission per i trasporti pesanti già pienamente disponibile.
Brindisi, tra i porti del quadrante Sud-Est, è stato individuato da Edison per proporre un terminale da 20.000 mc, grazie alla disponibilità degli spazi necessari. Il progetto ha ottenuto il NOF e sta proseguendo l’iter autorizzativo.
Edison si prepara infine all’entrata in esercizio del terminale di Ravenna, con uno stoccaggio di 20.000 mc, prevista per la fine del 2021.
Sulla stessa area insiste il terminale di rigassificazione di Adriatic LNG, che non prevede nel breve termine l’avvio delle operazioni small scale. Occorre non dimenticare inoltre la presenza nell’alto Adriatico della FSRU LNG Croatia posizionata a Krk, da poco entrata in esercizio, da cui è partito il carico di GNL utilizzato per il commissioning del terminale HiGas di Oristano. E proprio HiGas Oristano è stato il primo deposito small scale di GNL ad entrare in esercizio nell’area mediterranea, confermando il ruolo di leadership della Sardegna, che per una scelta strategica ha puntato fermamente sul GNL come un’opportunità per metanizzare il territorio.
Tra i molteplici progetti di depositi costieri previsti in Sardegna, Olbia LNG è il primo progetto di deposito costiero di GNL a prevedere esplicitamente le fasi successive nel percorso della transizione energetica, che affiancheranno alla ricezione del GNL fossile la produzione locale di bio-GNL, che potrà alimentare direttamente il trasporto pesante terrestre e marittimo, e tramite una centrale elettrica il trasporto leggero elettrico e il cold ironing, offrendo nel lungo periodo una soluzione integrata e sostenibile. Olbia LNG ricorda che la DAFI impone che i porti europei Core, considerati strategici, dovranno dotarsi di punti di approvvigionamento GNL entro il 2025, e questo non esclude la presenza del GNL anche nei porti Comprehensive, come Olbia.

Il tavolo concorda sulla necessità che la fase di transizione si estenda nel medio periodo, per permettere l’ammortamento delle nuove navi GNL che sono poste in ordine in questi anni e delle infrastrutture GNL che stanno avviando le operazioni.
Le infrastrutture GNL rimarranno fruibili anche negli anni successivi alla transizione, in quanto nel nuovo mix energetico il GNL ed il bioGNL manterranno un ruolo importante. Assarmatori sottolinea che occorre un chiaro sostegno di policy, se non finanziario, da parte dell’Italia e dell’Europa, evitando la confusione generata tra gli investitori dagli attuali messaggi contrastanti. Non avendo ancora disponibili sul mercato soluzioni come l’idrogeno, l’ammoniaca, le batterie per il medio raggio, la transizione energetica dovrà perdurare nel medio periodo: l’alternativa è lasciare invariata la situazione, contraddicendo gli impegni presi in sede Europea e rimandando l’azione per fronteggiare i cambiamenti climatici.

 


LA LOGISTICA DEL BUNKERAGGIO


La modalità di rifornimento più idonea per le navi è il bunkeraggio tramite piccole metaniere dedicate o bunkerine GNL, con capacità intorno alle 7.000 mc. I volumi di GNL coinvolti per navi da crociera (circa 3.000 – 4.500 mc) o per traghetti di lungo corso (da 400 mc a 800 mc) sconsigliano l’uso di autobotti, che potranno essere impiegate limitatamente al rifornimento di naviglio minore, come i piccoli traghetti (circa 100 mc). Nel caso sia impiegato per traghetti di grandi dimensioni, GNV ricorda che sarebbero necessari rifornimenti multidrop di 700-800 mc.
In particolare le navi da crociera, con volumi richiesti di grande rilievo e con una pronta adozione della motorizzazione GNL, dovuta anche ad una particolare attenzione ai temi green richiesta dalla clientela, guideranno la domanda, costituendo un forte incentivo per i porti italiani a preferire depositi costieri di GNL di dimensione adeguata: gestire più operazioni di bunkeraggio ravvicinate di navi con serbatoi di capacità nominale di 4.500 mc con depositi da 9.000 mc sarebbe infatti difficoltoso.

 


IL PUNTO DI VISTA DEGLI ARMATORI ED I PREGI DEL GNL


Dal tavolo degli armatori è emerso che il GNL, già presente sullo scenario europeo da diversi anni, si avvia ad assumere una grande importanza anche nel trasporto marittimo italiano. Le esternalità positive per l’ambiente del GNL sono evidenti, e pur se il GNL fossile non potrà raggiungere gli obiettivi del 2050, è un passaggio importante, in una ottica di miglioramento continuo.
Il GNL supera inoltre alcune problematiche insite nell’uso di oli combustibili pesanti con scrubber e i problemi di costo dei distillati (MGO e MDO) e degli oli “conformi” (VLSO). Di conseguenza, il 22% delle nuove navi ordinate nel 2020 adottano fuel alternativi e di queste i ¾ sono a GNL.

Il panel degli armatori ricorda che il GNL di fonte fossile, pur se non potrà rappresentare una soluzione definitiva e dovrà evolversi ulteriormente per arrivare alla zero emssion attesa per il 2050, è un passaggio necessario per completare la transizione energetica.
In primo luogo, occorre agire subito per migliorare la situazione della flotta esistente. Per gli armatori è necessario pianificare con circa 5 anni di anticipo: MSC ha evidenziato che fin dal 2017 è stato avviato lo sviluppo delle soluzioni GNL. Le navi in ordine oggi sono operative dopo il 2025, e di norma gli ordini riguardano una serie di navi della stessa classe. Rimane inoltre difficile modificare gli ordini già commissionati, adeguando la tecnologia della motorizzazione in corso d’opera. L’unica tecnologia disponibile sul mercato ad oggi, è indubbiamente il GNL, se si escludono alcuni impieghi particolari come le tratte brevi. Di converso, per avviare lo sviluppo di una nave oggi, occorre avere una chiara percezione dei combustibili che saranno disponibili nel 2030 e negli anni successivi.
Il GNL ha degli indiscutibili pregi ambientali. Alcuni di essi sono benefici ambientali locali, che vanno a migliorare la qualità dell’aria delle aree attraversate dalle navi e dei porti toccati: l’abbattimento quasi totale del particolato e la forte riduzione degli Nox si riflettono sulla qualità dell’aria dei porti. Altri sono benefici globali, come la riduzione di circa il 25% delle emissioni di CO2.
Ma un aspetto spesso trascurato è che il GNL, lungi dall’essere una tecnologia ponte che sarà del tutto abbandonata tra pochi decenni, presenta margini di sviluppo nelle direzioni del bio-GNL e del GNL sintetico, che lasceranno del tutto immutata la filiera di distribuzione andando solo a cambiare le modalità di produzione. E’ possibile inoltre esercire i motori con qualunque blend di GNL rinnovabile, permettendo una necessaria gradualità nel percorso di transizione.
MSC ha evidenziato l’importanza del GNL come enabler di nuove tecnologie. Per fare un esempio, la tecnologia delle fuel-cell funziona con combustibili innovativi, come il GNL e l’idrogeno, mentre non può essere applicata a navi a gasolio o olio a combustibile. La nave MSC Europa, in consegna nel 2022 e parte di una serie di 5 ordini, userà una innovativa soluzione ibirda che affiancherà ad una motorizzazione GNL una fuel cell alimentata a GNL anzichè ad idrogeno.
Inoltre, come dimostra l’esperienza del Nord Europa, la maturità tecnologica richiesta dall’adozione del nuovo combustibile criogenico, con le sue peculiarità in termini di gestione del rischio, di gestione delle basse temperature, di formazione del personale, costituisce un importante fattore abilitante per la futura eventuale adozione dei nuovi combustibili, come l’ammoniaca, che pone sfide ben più impegnative riguardo la sicurezza (si tratta di un gas tossico) e le emissioni (essendo formato da azoto ed idrogeno, ha una forte tendenza all’emissione di ossidi di azoto, che può vanificare il vantaggio ambientale).
Per la flotta esistente, MSC ha adottato dei sistemi ibridi di trattamento delle emissioni (EGCS).
Il punto di vista del trasporto marittimo a corto raggio, come evidenziato da GNV, è inevitabilmente influenzato dalla pianificazione del bunkeraggio, limitato a pochi punti di rifornimento possibili, e dalla necessità di una attenta pianificazione del deployment. In molti casi l’incertezza sulla disponibilità del GNL pregiudica l’adozione del nuovo combustibile. Delle 20 unità di GNV il 70% è stato dotato di scrubber, con un importante investimento di oltre 90 M€, mentre le restanti usano combustibili compliant come il VLSO. La scelta è stata compiuta valutando l’età delle navi e il deployment previsto.
Negli scorsi anni, all’interno del progetto GAINN_IT, GNV ha potuto valutare una eventuale conversione a GNL di una delle ammiraglie, concludendo che in assenza di contributi statali non si avrebbe un ritorno economico positivo. Le complicazioni tecniche di una conversione sono superabili, ma l’impatto economico deve essere sostenuto da un contributo pubblico.

Caronte & Tourist attualmente esercisce nello Stretto di Messina l’unico traghetto dual fuel a GNL nel Mediterraneo, avendo investito nel settore in anticipo sui tempi. Sebbene il traghetto sia attualmente esercito a gasolio, per i costi rilevanti del trasporto di GNL fossile in Sicilia, Caronte & Tourist osserva che sarebbe sufficiente dedicare all’alimentazione del traghetto la produzione di un singolo impianto di produzione di biogas, per esercirlo in maniera assolutamente carbon neutral. In questa prospettiva, Caronte Tourist sta avviando delle collaborazioni con consorzi di produzione di biogas, condividendo la linea di sviluppo con la Regione Sicilia.
Lo stretto di Messina, con una tratta breve che si copre in 40 minuti, è attualmente ai limiti tecnologici dell’impiego delle batterie, che possono essere impiegate in soluzioni diesel-elettriche, da esercire in full electric sulle normali tratte di linea e con combustibile diesel in caso di imprevisti.
La strategia di lungo periodo di Caronte Tourist è quindi di riservare il diesel elettrico alle rotte molto brevi, come lo Stretto di Messina, adottando il dual-fuel a GNL per tutto il traffico delle Isole Minori, con la filosofia, condivisa con la Regione Sicilia, di impiegare GNL in vista di un futuro passaggio al biogas.
La Capitaneria di Porto di La Spezia ha ricordato l’importanza dei primi casi pratici di bunkeraggio GNL ship-to-ship in Italia, effettuati con regolarità, a partire dal 25 ottobre 2020, dalla Aida Nova e dalla Costa Smeralda presso La Spezia, sebbene impiegando un mezzo non italiano.

 


IL VETTORE IDROGENO ED IL TRASPORTO NAVALE


Con particolare riferimento all’idrogeno, esso è qualificato come uno dei vettori energetici principali della green economy. Lo sviluppo delle tecnologie di produzione verde, di trasporto e di utilizzo dell’idrogeno sono incentivate con decisione degli strumenti di programmazione di cui si è dotata l’Italia e l’Europa.
Sussiste tuttavia un rischio di percezione in merito alle tempistiche di adozione delle nuove tecnologie. Allo stato attuale una filiera dell’idrogeno verde deve ancora essere avviata, da zero. Si discute sul ruolo dell’idrogeno “grigio” o “viola” per l’avvio della filiera, sono annunciati i primi impianti di dimensioni rilevanti per la produzione di idrogeno effettivamente prodotto con energie rinnovabili, e sono al vaglio le più diverse soluzioni per veicolare ed impiegare il prodotto.

In particolare, nel settore marittimo, l’autonomia richiesta dai mezzi navali suggerisce che le direzioni di sviluppo più promettenti per l’impiego dell’idrogeno saranno l’impiego di ammoniaca o di gas naturale sintetico liquefatto, trasportato come GNL. Senza contare che nei prossimi anni la ricerca inevitabilmente introdurrà nuove soluzioni o amplierà le prospettive di tecnologie esistenti, come gli idruri metallici.

Per portare un esempio, la MSC Europa, menzionata nel Forum ed in consegna nel 2022, oltre alla motorizzazione GNL usata come sistema principale, avrà una solid oxide fuel cell da 50kW, che contribuirà a creare calore ed elettricità per i servizi di bordo. Sarà possible alimentare la fuel cell con il GNL, ed è previsto un incremento della potenza erogata nel tempo, che permetterà una notevole flessibilità e longevità.

 


LA DEFINIZIONE DEGLI ASPETTI FISCALI E DI SICUREZZA NELLE OPERAZIONI DI BUNKERAGGIO


ASSOCOSTIERI rileva l’attuale criticità dovuta al prossimo avvio delle prime operazioni commerciali di bunkeraggio, in assenza di un adeguamento della normativa fiscale. ASSOCOSTIERI ha promosso nelle sedi competenti la modifica del regolamento adottato con il decreto MEF 15 dicembre 2015, n. 225 riguardante l’esenzione dall’accisa per il GNL ed il GPL.
L’adeguamento è ritenuto di prossima adozione e permetterà anche al GNL ed al GPL di usufruire dell’esenzione di accisa prevista dal diritto comunitario per tutti i carburanti qualora impiegati per la navigazione diversa dal diporto.
L’esenzione dell’accisa per tutti i combustibili navali è prevista dal diritto comunitario (Direttive 2003/96/CE e 2008/118/CE) e da una norma nazionale (al punto 3 della tabella A allegata al D. Lgs. n. 504/1995).
È importante che l’applicazione di una previsione che discende da fonti normative primarie ed europee trovi applicazione nella normativa secondaria,in questo caso i regolamenti del MEF, per non lasciare spazio a dubbi interpretativi e non pregiudicare le operazioni dei diversi operatori che stanno avviando le operazioni di bunkeraggio GNL tra il 2021 ed il 2022.

A completare il quadro normativo è stato recentemente approvato, nel corso della adunanza del Comitato Centrale Tecnico Scientifico del 20 luglio u.s., la “Guida Tecnica per l’individuazione delle misure di safety per il rifornimento in porto delle navi a GNL”. Il provvedimento, sviluppato anche sulla base dei contributi di ASSOCOSTIERI, che ha potuto veicolare le osservazioni di quasi tutti gli operatori di depositi GNL in costruzione, andrà ad affiancarsi alle analoghe Norme tecniche riguardanti i depositi di GNL per i distributori stradali e gli usi industriali, andando a coprire l’intera filiera dello small scale LNG.
ASSOCOTIERI è stata invitata da parte del presidente del CCTS a far parte del costituendo Osservatorio sull’applicazione dei contenuti della Guida tecnica, che potrà monitorare eventuali problematiche nell’applicazione della Guida Tecnica, in particolare riguardo la compatibilità territoriale, e portare ad una rapida definizione di una Regola tecnica.